“I veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”
Charles Baudelaire
Mi chiamo Lia Mariani, vivo e lavoro a Modena, e quello che è in questo sito è una minuscola parte di tutto quello che ho fatto in una vita che ha sempre girato intorno all’arte. Ho cominciato da bambina con il disegno, come immagino facciano tutti, quando mi sembrava di avere un milione di cose da dire e poche parole, poi sono passata dal restauro, dalla scultura, dalla pittura. Oggi il grosso del mio lavoro è in scratchboard, una tecnica lenta e impegnativa, che mi permette di avvicinare il disegno alla scultura mentre incido con uno spillo lo strato di colore sul supporto trasparente.
La mia arte è minuziosa: ne ho bisogno per tenere a bada la mia capacità di creare confusione. Ho bisogno di costruire l’immagine un segno per volta, lentamente, per rimettere ordine nel mio caos, dentro e fuori. Guardati da molto vicino i miei disegni, o meglio i segni che li compongono, possono sembrare “spettinati”, ma ogni minuscolo tratto si trova nel posto che nella mia testa gli appartiene e questo mi porta sempre una sensazione di grande armonia con me stessa. È la versione statica della sensazione che mi regala il muovermi, il viaggiare: la stessa ansia e irrequietudine prima, la stessa urgenza nel mettere in opera, la stessa pace quando poi tutto succede.
I protagonisti delle mie opere sono in gran parte animali perché ho scoperto da Esopo, da Jean de La Fontaine, che gli animali sono molto bravi a farsi carico delle emozioni umane. Un po’ alla volta è diventato molto più facile esprimere attraverso loro la gioia, la bontà, l’altruismo, la cattiveria, la meschinità, e via dicendo, rimanendo al sicuro dalla banalità e dal didascalico.
La scelta del nero, che nell’immaginario comune è un colore associato alla negatività, è obbligata: da nessun altro posto come dal buio più profondo la luce esce con tanta forza. Ogni singolo gesto raschia via il nero in punta di spillo e tira fuori un piccolo raggio di luce.
Spesso il mio lavoro è stato definito cupo, ma è un aggettivo che non mi corrisponde. Il mio approccio può sembrare poco allegro, ma ci metto dentro tutta la mia ironia. Il lato godevole della vita è sottolineato da tanti bravissimi artisti, per quel che mi riguarda è come se avessi sempre avuto voglia di aver cura di quello che è comunque vita e che risulta meno simpatico. Per lo stesso motivo su tutti i social sono Morticino: è un omaggio all’infinità di anime che mi hanno preceduta e ha collaborato, in un qualche modo, al qui e ora.
Una volta qualcuno, che ha fatto la differenza su questa mia strada e che ha creduto in me nel momento meno probabile, mi spiegò davanti a una birra la differenza tra esecutore e autore. Mi disse che non ha importanza quanto ci vuole perché il tuo lavoro venga riconosciuto, che la cosa importante è continuare a guardare il mondo con i propri occhi, rimanendo fedeli a se stessi e alla propria visione. Mi disse che è una cosa che costa infinita fatica, ma che ripaga sempre, pensando che fossi in grado di misurarmi con tutto questo. Spero con tutto il cuore di esserne all’altezza.
Ti sono grata per il tempo che hai deciso di passare con me e il mio lavoro.